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sabato 25 gennaio 2020

NOVITA' EDITORIALE

Dalla finestra vedeva Raffaello
ANDREA EMILIANI
una vita per il Bel Paese

di Vittorio Emiliani

Andrea Emiliani (1931-2019) è uno dei grandi storici dell’arte e del territorio del Novecento. Direttore, giovanissimo, della Pinacoteca Nazionale di Bologna, poi Soprintendente a Bologna, Ferrara e Romagna. Per decenni. Con una mole di iniziative straordinaria. Ha pure insegnato, amato dai giovani, al DAMS di Bologna e promosso Istituto Regionale per i Beni Culturali (Ibc). è stato lo studioso che più di ogni altro ha collegato i Musei al territorio studiato quasi passo passo. Accademico dei Lincei e Legion d’onore.
Il fratello Vittorio, giornalista, direttore de Il Messaggero, racconta in questa vivace biografia un lunghissimo percorso umano e culturale.

Ordina a cartabiancaeditore@virgilio.it
consegna 1/2 gg senza spese
CARTA BIANCA EDITORE, via Fermi 18 - Faenza
Prezzo : 20
ISBN: 9788897550730



lunedì 8 luglio 2019

POESIA



Prefazione di Maria Grazia Tomba 
Traduzione di Martin Stuart Burnett



Somnium
Drowning I dreamt
Of your lips.
Like shells.
Now I’m taking my footprints
For a walk to the harbour.
To repair my nets.
I’ve always lived by taking
What comes from the sea.


 

Tredozio (FC)
Domenica 14 luglio 2019, ore 12.30



"Il verso libero di Luca Patelli veicola, attraverso l'essenzialità della parola, una dimensione di quotidiano disincanto, di solitudini e di sofferenze sentimentali, di rinnovamento emozionale e di inquietudini personali. Una sorta di resilienza esistenziale, un'espressione costante di distanza dal sé ma, al contempo, un'accettabilità del proprio vissuto in un fluire di versi accattivanti e sciolti, capaci di tradurre lo specchio 
vibrante delle sensazioni umane in liriche
 energiche e musicali.

Elementi ricorrenti e costitutivi della sua forza stilistica sono rappresentati dai continui rimandi a termini presi in prestito dal mondo del gioco, delle carte e della musica, sprigionando una vigorosa necessità espressiva attraverso assonanze, consonanze e similitudini, energiche asserzioni e sottile ironia.

Un sogno (come suggerisce il titolo stesso della silloge) liquido, ad occhi aperti e consapevoli, in cui sentimenti e inquietudini si mescolano tra i flutti della memoria, in una piacevole immediatezza figurativa e in una schiettezza ammiccante, a tratti sorprendentemente moderna".

Elisabetta Zambon



Luca Patelli vive a Bologna, dove lavora come professionista finanziario. L’idea di tradurre Somnium  in inglese nasce come omaggio a  Raymond Carver, poeta e narratore americano, nel trentennale  della sua scomparsa.
Ha pubblicato la raccolta di poesie Qualcosa è cambiato,  Ed. Itaca Libri, 2001.


mercoledì 17 maggio 2017

NARRATIVA ROMAGNOLA

"quattro braccia di cordella / da donare a mia sorella" 
da una antica filastrocca romagnola

DUE SOLDI
Ida Sangiorgi 
Introduzione di Marinella Polidori 
Cura editoriale Loretta Scarazzati

La grande narrativa della Romagna torna protagonista
Due soldi narra la storia di una giovane ragazza, Nuccia, che dalle campagne va a servizio presso signori di città, e ne traccia il percorso di formazione nel contesto dei rapporti di potere tra chi è padrone e chi invece possiede solo la forza lavoro delle proprie braccia.  Si inquadra nel periodo di fine Ottocento, e ha come sfondo un riconoscibilissimo ambiente urbano faentino, nonché le campagne e colline dei dintorni. Il tema delle disuguaglianze e l'urgenza dell'equità sociale sono al centro del romanzo e si intrecciano alle domande di fondo che impattano la condizione umana, la sua fragilità e precarietà, insieme alla paradossale brillantezza dell'immanenza. E' un libro anche dove si ride molto, perché c'è allegria, giovinezza, che è sguardo ironico e scanzonato sulle cose, irriverente ma sempre sorretto da una profonda pietas per i personaggi.
Ed insieme disilluso. Si potrebbe dire che è una Cenerentola rovesciata, chi è serva resta serva, e il principe azzurro è impegnato a lottare contro draghi che restano invincibili. La solidarietà, leopardianamente, è l'unica risposta che fa argine alla violenza degli uomini e delle cose.
Peculiarità del romanzo è il linguaggio narrativo, basato sull'oralità tratta dal parlare diretto della gente di Romagna, ricco di idiomi lessicali, vocaboli, espressioni di derivazione dialettale, fole, tradizioni che si tramandano e che diventano visione del mondo, “radicamento” come direbbe Simone Weil.
Qualche notizia sull'Autrice. Ida Sangiorgi ha legato il suo nome sul piano letterario al romanzo La Palmina, pubblicato da Mondadori nel 1955 nella prestigiosa collana “La Medusa degli Italiani”, con il quale ha partecipato nello stesso anno al Premio Viareggio con il sostegno editoriale di Marino Moretti. Nata a Faenza nel 1889,  ha svolto attività di insegnante elementare nelle campagne faentine e studi di disegno fino a diplomarsi all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha lavorato come decoratrice nelle manifatture artigiane faentine con Pietro Melandri, ed è stata assistente alla Scuola di Ceramica del Museo Internazionale. Ebbe a dire di sé che era una pittrice approdata alla letteratura. Gli anni faentini sono cruciali per la sua formazione artistico-letteraria, Ida viene in contatto e fa suo il fermento intellettuale proprio del milieu artistico faentino dei primi del Novecento, contrassegnato dalle proposte innovative in particolare di Domenico Baccarini e il suo cenacolo. La Sangiorgi narra di ciò che ha visto e che sa, fatti luoghi e personaggi di cui ha potuto avere diretta esperienza: Nuccia, Palmina  sono le contadine che ha incontrato nei calanchi di Romagna, la Pietramora, le campagne di Tebano, nelle sue lunghe itineranti supplenze come maestra elementare che l'hanno portata a contatto con le condizioni dei più umili. Tuttavia il suo stile supera il verismo nell'intensità espressionista di derivazione baccariniana. E il romanzo Due soldi ne è l'esempio più significativo.


mercoledì 3 maggio 2017

LE SUGGESTIONI DEL PAESAGGIO

La musica nelle aie - Carta Bianca Editore - Amici dell'arte di Faenza - Ass. Alteo Dolcini

CASTEL RANIERO IN FESTA

Venerdì 12 maggio 2017 ore 18
Faenza, Villa Orestina via Castel Raniero, 32
mostra/incontro letterario
Andrea Emiliani, già direttore della Pinacoteca di Bologna
Antonio Castronuovo, direttore della rivista «La Piè»

IL PINO PROTAGONISTA DEL PAESAGGIO ROMAGNOLO

Pineta: luogo dell'anima

Non solo le case dei letterati (Pascoli, Moretti, Panzini) sono per la Romagna luoghi affettivi, ci sono anche i paesaggi di natura come le saline, i calanchi e le pinete ravennati: anche questi spazi sono entrati nella letteratura e nelle arti visive. Già Dante, inoltrandosi nella foresta dell’Eden evoca, grazie al dolce movimento delle fronde, la pineta di Classe (Purgatorio, XXVIII). Boccaccio, che soggiorna a Ravenna nel 1345-1347, vi ambienta la novella di Nastagio degli Onesti (Decamerone, V, 8) che, perdutamente innamorato di una fanciulla, ottiene di sposarla dopo che ella ha assistito a un inseguimento nella pineta.
Con un salto secolare giungiamo al romantico Byron, che durante il soggiorno a Ravenna nel 1819-1821 amava andare a cavallo nelle pinete della costiera; luoghi che gli ispirarono le opere di quegli anni, tra cui Don Giovanni, alcuni versi del quale inneggiano alla solitudine della pineta nell’ora del crepuscolo (III, 105-108). Ma fu con Carducci che la letteratura assurse a leva efficace per la politica: convinto che l’amato volto dell’Italia fosse un elemento determinante dell’identità nazionale, nutrì attenzione per la memoria storico-culturale e paesaggistica. Così, con l’ode alla Chiesa di Polenta del 1897, volle suscitare negli animi una sorta di nuova patria: sollecitando mediante i propri versi la tutela e il restauro, introdusse la questione della pineta di Ravenna, che a inizio Novecento trovò sbocco in specifiche decisioni legislative.
Da quel momento le pinete di Romagna assursero a topos culturale che abita le opere degli scrittori. Accade con Beltramelli, che vi ambienta passi dei romanzi I primogeniti e L’alterna Vicenda, ma conduce anche una battaglia affinché la pineta di Ravenna sia riconosciuta come monumento nazionale mediante vari articoli giornalistici del 1904 e 1905. Lo stesso Panzini non è insensibile alla questione e, nell’arguta Lanterna di Diogene del 1907, accoglie un bel capitolo su La morte dei nobili pini (Antonio Castronuovo).

Il paesaggio la poesia e la pittura
Uno dei grandi temi estetici destinati a rimanere senza risposta, resta quello di conoscere chi abbia immaginato, progettato e addirittura dato forma a questa cosa complessa che noi oggi chiamiamo paesaggio... ...Tra gli artefici del paesaggio italiano bisogna collocare anche pittori e incisori, come pure gli scrittori e i poeti: la loro opera è lentamente entrata nell'intima sfera del disegno dove nascono le molteplici decisioni grazie alle quali prende corpo la costruzione del paesaggio. Sotto il dono particolare della bellezza, una vallata verdissima, il greto di un fiume e una costa arata possono donarci la misura di un rapporto tra l'uomo e il suo ambiente.


Le grandi aperture dei poeti, da Petrarca allo stesso Dante, la poesia dei lirici del Cinquecento e, sopra ogni altro, lo spazio meraviglioso di Torquato Tasso costituiscono fonti inesauribili per la cultura del paesaggio. Narrativa e poesia incontrano l'immagine e ne abbracciano la bella composizione, il colore delicato, la dolcezza e raccontano questi sentimenti ai lettori. Si moltiplicano allora le combinazioni elettive, ogni scrittore adotta il suo paesaggio. Ogni pagina scritta cerca un'alleanza con il suo lettore, innesca una relazione entro la quale si afferma un altro luogo e una nuova bellezza (Andrea Emiliani).


Seguirà l'inaugurazione della mostra con esposizione di opere 
di pittori contemporanei romagnoli
la mostra rimarrà aperta anche sabato 13 e domenica 14 

Domenico Baccarini, Giannetto Malmerendi,
Serafino Campi, Francesco Nonni,
Giuseppe Ugonia, Giovanni Guerrini,
Ferdinando Bucci, Giuseppe Tampieri,
Pietro Lenzini, Enrico Versari,
Mirna Montanari, Lucia Baldini,
Gaetano Gambi, Innokentiy Fateev,
Anna Maria Malmerendi, Cesare Reggiani

Saranno esposte  foto del naturalista
Pietro Zangheri

dall'Archivio Fotografico della Romagna di Pietro Zangheri - patrimonio pubblico 
della Provincia di Forlì-Cesena, in gestione al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi”.


per info 3402900564
Carta Bianca Editore